Ferrovia Spoleto-Norcia: inaugurazione e utilizzo
L’innaugurazione, il 1° novembre 1926, avveniva dopo tredici anni dall’inizio dell’opera, avvenne in maniera solenne, mettendo in opera una delle ferrovie sicuramente più suggestive dell’Italia peninsulare. Come è ovvio le presenze furono abbondanti, tanto da non mancare neanche un folto gruppo di balilla allineati lungo la strada e mescolati a curiosi, studenti, politici. Spoleto, città ispiratrice del progetto, era intenta ad esaltare in ogni sua forma la magnificenza dell’opera, colmando di vessilli, bandiere, gagliardetti e fasci littori ogni cosa che parlasse della ferrovia, specie nel suo tratto iniziale. Bande musicali, addobbi floreali, non mancava davvero nulla. La ferrovia Spoleto-Norcia rappresentava, oltre ad una realizzazione mastodontica per il tempo, oltre ad un’utilità effettiva per tutte le utenze che avrebbero potuto usufruirne, un tracciato di incomparabile bellezza, perso tra le montagne dell’Appennino, tra le macchie boschive, sulle rive di piccoli fiumi.
Il costo per i viaggiatori era di 0,25 lire al chilometro in seconda classe, mentre per le merci era di una lira a tonnellata per quelle a collettame e da 0,50 a 0,70 per le merci a vagone completo. Tali prezzi si attestavano su livelli un poco più alti rispetto alle tariffe in vigore nelle Ferrovie dello Stato, ma ciò dipendeva anche dal fatto che la gestione era di tipo privato e non statale. In finale, il costo di un biglietto sull’intero percorso era di lire 11,80 per la seconda classe e di 17,70 per la prima. L’orario, almeno nel 1932 dopo l’integrazione di un’ulteriore coppia di treni giornaliera da parte della Società Subalpina, prevedeva tre corse che partivano da Spoleto alle 6,50, alle 11,10 e alle 16,05; da Norcia le ripartenze si avevano alle 6,50, alle 13,45 e alle 17,40. Con il tempo, l’introduzione di qualche macchina in più, faceva oscillare gli orari e le tariffe, ma comunque in un modo talmente flebile da non risultare rilevante.